21+3, un percorso nel benessere artistico - G Luigi Rossi
Mens sana in corpore sano

Cosa c’entra l’arte con il benessere?

La più piccola forma di energia è il pensiero e, come dice Napoleon Hill, ogni cosa che l’uomo può pensare, può essere realizzata.

Il cervello è un muscolo come tutto il resto del corpo. Come tale deve essere allenato e sottoposto e può, come per un body builder, essere modellato in funzione del suo esercizio. Il concetto è proprio da legare al senso olistico di aprire la propria esperienza visiva, uditiva e cinestesica in ogni ambito, arte compresa. Ogni volta che ci avviciniamo ad un’esperienza che non siamo abituati, superati i primi ostacoli che la nostra mente crea per difenderci (giudizi, pregiudizi, paura, diffidenza…). Il risultato che ne consegue è una serie di sensazioni.
Potremmo mai restare indifferenti difronte ad un bel tramonto, ad una vista mozzafiato, ad un panorama da brivido? Come potremmo mai spiegare le nostre sensazioni? A volte ci limitiamo a dire bello o meno bello, la verità è che stiamo provando un’esperienza e l’arte è uno strumento per viverla.

Mens sana in corpore sano, il senso di vivere al meglio la nostra esperienza per riproporla al corpo sotto forma di concretezza, di fisicità.

Ecco perché anche il cervello ne è parte integrante, ne è vita. Iniziative legate all’arte, in tutte le sue sfaccettature portano a vivere tale fascino.
Facciamo degli esempi? Ci sono folle che si spostano per vivere interessanti esperienze di discipline sportive che vedono atleti in stadi. Ci sono attrazioni enormi per vivere concerti musicali in infinite forme, proposte per tutti i gusti; anche l’arte non è di meno. La verità è che non esiste una regola, il libero arbitrio porta l’artista a compiere azioni spesso, apparentemente, irrazionali ma che hanno proprio lo scopo di far attraversare prima l’artista e poi, per mezzo della sua opera, il suo fruitore in un’esperienza filtrata dal suo cervello.

Il caso che proponiamo qui è di G Luigi Rossi che ci cattura con i suoi tratti su tela. La sua presenza è al limite del reale. La sua esperienza è l’invito alla condivisione e sulle sue tele, viste, riviste, discusse, trattate dalla critica e dai suoi collezionisti fanno vivere il senso di creatività organizzata (per citare di nuovo Napoleon Hill). Il suo invito è provare. Ecco perché ci piace citare proprio questo artista europeo, mezzo tedesco, mezzo italiano, che vive ispirato dalla natura e lo stile isolano di Malta. Sposso, sempre, G Luigi Rossi dice di provare a

creare qualcosa con le proprie mani.

La sua emotività la fa avvertire proprio con l’invito ad essere parte del tempo, ad avvertire col corpo il concetto di mens sana in corpore sano, perché? Perché lui ti suggerisce di ascoltare il percorso dei tratti di un tema ispirato dalla fantasia, di gustare il gesto di usare tinte differenti dal momento dell’intuito dato dalla scelta del colore. Lui ci avverte che non c’è bisogno di pensare a fare un’esperienza mistica perché solo definendola si perde il senso stesso dell’esperienza ma la poesia, la musica, la pittura sono frutto della creatività, organizzando questi frutti della vita possiamo solo ammirare il risultato che possiamo fare con le nostre mani, ecco perché poi si può avvertire quel senso di benessere.

Il benessere è quindi allargato, è integrale, ti avvolge di piacere. Il benessere va scoperto, come l’arte; lo star bene è un tutt’uno ecco perché non ci si deve limitare a pensare il benessere come solo cibo, come solo sport ma il consiglio è di viverlo in pieno ed allenare anche razionalità e anima. L’arte ne è il veicolo e non ha bisogno di essere spiegata, va vissuta fino in fondo per poter far assaggiare al muscolo del cervello la ragione per cui possa dare al corpo andorfine, sensazione di benessere diffuso, mens sana in corpore sano, appunto.